La crisi del commercio: il Trentino sempre più in difficoltà
Oltre 800 negozi chiusi in 14 anni. Servono misure urgenti per salvare il commercio di prossimità e l’identità dei nostri territori”
In Trentino prosegue un processo silenzioso ma costante: la progressiva desertificazione dei territori, soprattutto nei piccoli comuni e nelle aree periferiche. Attività e servizi essenziali stanno scomparendo, devitalizzando comunità che rischiano di perdere non solo presìdi economici ma anche sociali e culturali.
Secondo i dati diffusi oggi dalla Camera di Commercio di Trento, dal 2010 al 2024 hanno chiuso più di 800 esercizi commerciali in sede fissa. Una perdita strutturale che colpisce in particolare la rete dei negozi di vicinato, quelli più fragili e più esposti al cambiamento dei consumi, alla concorrenza dei grandi player e alle dinamiche di centralizzazione urbana.
Nel solo ultimo anno, si conferma la tendenza alla contrazione del settore, con decine di attività che hanno cessato l’attività. Le aree più colpite continuano ad essere quelle montane e marginali, ma anche i centri storici del capoluogo e dei principali paesi, continuano ad essere in difficoltà.
Sia il commercio fisso che quello ambulante stanno affrontando una doppia sfida: da un lato, la trasformazione delle abitudini di consumo, con nuove generazioni sempre più orientate a esperienze digitali e on demand; dall’altro, l’impatto crescente dell’e-commerce e delle piattaforme globali. Una concorrenza “sleale” quanto accanita, ma con cui è necessario fare i conti. E quindi dove possibile, adeguarsi.
Ma c’è un altro elemento che non possiamo ignorare e dobbiamo ricordare: le piccole imprese del commercio tradizionale svolgono un ruolo fondamentale per il benessere delle comunità. Sono luoghi di prossimità, presidio sociale, relazioni umane. Sono utili al turismo, ma prima ancora alle persone che abitano nei territori: anziani, famiglie, lavoratori. Sono un argine concreto allo spopolamento delle terre alte. E sempre più anche dei centri storici di Trento, Rovereto e dei paese più popolati.
Per questo, se vogliamo un Trentino attrattivo, produttivo e competitivo, dobbiamo difendere e rilanciare il commercio locale e ambulante. Significa sostenere l’accessibilità ai servizi, valorizzare la dimensione comunitaria dell’economia, contrastare la marginalità.
Oggi più che mai, servono politiche pubbliche concrete: incentivi, semplificazioni, percorsi di innovazione, garanzie normative e un accompagnamento al cambiamento, che rimane inevitabile quanto inesorabile. Il commercio non è un capitolo chiuso: è ancora un pezzo essenziale del nostro futuro.
Mauro Paissan
Presidente Confesercenti del Trentino
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