Una nuova alleanza per le nuove generazioni e l’innovazione.

Ott 15, 2025 | Blog, Confesercenti

Una nuova alleanza per le nuove generazioni e l’innovazione.

Due parole decidono il futuro del nostro terziario — giovani e innovazione.
Giovani imprenditori, lavoratrici e lavoratori da attrarre, formare e motivare. Innovazione tecnologica da accelerare e rendere accessibile.Da questo dipende la continuità, e la competitività, delle nostre micro, piccole e medie imprese.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ribadito più volte che i giovani sono la più grande risorsa del nostro Paese.
Nel messaggio di fine anno 2024 ci ha invitato a «ascoltare il loro disagio e dare risposte concrete alle loro aspirazioni».E sul versante dell’innovazione, il suo richiamo è stato altrettanto netto:«Innovazione e tecnologia, se adeguatamente governate, possono diventare moltiplicatori di conoscenza e volano di crescita».
Parole che ci chiamano a una responsabilità concreta: dare fiducia e opportunità alle nuove generazioni, e usare l’innovazione non come slogan, ma come strumento reale di progresso — nella scuola e nell’università, nelle istituzioni e nelle imprese.

Il Presidente Maurizio Fugatti, in occasione della cerimonia di laurea del 2022, ricordò che «sono le competenze dei giovani la chiave per far crescere il nostro territorio. È quindi fondamentale saper trattenere e attrarre i talenti».
Un concetto che ha ribadito in più occasioni:
«L’Autonomia trentina deve essere proiettata verso le nuove generazioni, un laboratorio di innovazione e sviluppo».
E ancora: «L’innovazione delle microimprese e la valorizzazione dei giovani talenti sono leve decisive per lo sviluppo locale».
Parole che delineano una visione chiara: un Trentino capace di crescere investendo sulle persone, sui giovani e sull’innovazione diffusa.

Anche il Rettore Flavio Deflorian ha lanciato un invito forte ai giovani: «Non abbiate paura di sbagliare» — disse agli studenti nel 2022 —perché il futuro richiede creatività e la capacità di affrontare trasformazioni profonde. Nel 2025, rivolgendosi ai neolaureati, ha ribadito l’importanza di coltivare curiosità, apertura e spirito innovativo, ricordando che «la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale avranno un impatto e richiederanno nuove competenze».

Parole che si uniscono a quelle delle istituzioni provinciali e tracciano la stessa rotta: giovani, competenze, innovazione.
È da qui che il Trentino deve ripartire.

Le istituzioni, dal presidente della Repubblica  al Presidente della Provincia di Trento , e l’Università parlano la stessa lingua: giovani, competenze, innovazione. E questo è il punto da cui partire.

Perché ancora oggi, ogni anno, migliaia di giovani lasciano il Trentino Alto Adige e l’Italia: i nostri paesi e le città. Un’emorragia di energie e competenze che, insieme all’invecchiamento e al calo demografico, rischia di indebolire l’equilibrio del nostro sistema economico e sociale.

La sfida, oggi, non è più capire se cambiare, ma come cambiare — insieme, e senza perdere altro tempo.

Un anno fa abbiamo acceso i riflettori su fronti diversi: sulla crisi del commercio di vicinato, su un turismo da far evolvere verso l’eccellenza sostenibile, sulla crisi demografica, e sul diritto — per cittadini e imprenditori — di vivere e lavorare in sicurezza nel nostro territorio.

Oggi al centro del nostro impegno vogliamo mettere tre priorità: nuove competenze, ricambio generazionale, innovazione sostenibile.

Per dare risposte e soluzioni alla crisi del commercio.
Per trainare il Turismo verso  l’eccellenza, in modo sostenibile.  
Per dare nuove energie e garantire continuità al sistema economico e produttivo trentino.

Quindi, tre priorità.

La prima riguarda le competenze e la formazione.
Dobbiamo fare in modo che l’innovazione digitale e l’intelligenza artificiale entrino davvero nelle nostre imprese del commercio, del turismo e dei servizi. Non come una moda, ma come strumenti che semplificano il lavoro e migliorano la qualità e l’efficienza dei servizi.

Secondo il World Economic Forum, entro il 2030 l’intelligenza artificiale trasformerà profondamente il mercato del lavoro: circa 90 milioni di mansioni tradizionali scompariranno, ma ne nasceranno oltre 170 milioni di nuove, legate a competenze digitali e professioni emergenti.

Non è una stagione di perdita, ma di transizione. Una stagione di apprendimento, in cui chi saprà formarsi potrà cogliere le opportunità della nuova economia del sapere.

Per questo è fondamentale che scuola, formazione professionale e università collaborino con le imprese, preparando giovani pronti ai nuovi mestieri del terziario e imprenditori capaci di guidare il cambiamento.

La seconda priorità è il ricambio generazionale e l’attrazione dei giovani talenti.
Fare impresa in Trentino deve essere possibile, sostenibile e conveniente.

Serve una vera semplificazione burocratica e una pubblica amministrazione digitale, perché la complessità delle procedure oggi scoraggia più di qualsiasi tassa. Abbiamo letto nei giorni scorsi sui giornali che la burocrazia costa 680 milioni all’anno, il 3% del PIL provinciale.

Ma serve anche un Trentino attrattivo nel suo insieme: capace di offrire lavoro, casa, servizi, sanità e opportunità per le giovani famiglie. Italiane o straniere non deve fare differenza: ciò che conta è il rispetto delle regole e dei nostri valori comuni. Su questo non ci possono essere esitazioni. Perché accoglienza e legalità devono camminare insieme.

Solo così potremo fermare l’abbandono imprenditoriale e ridare fiducia a chi resiste, anche tra mille difficoltà.

Ma serve uno slancio nuovo: per portare qui giovani, famiglie, idee e imprese. Per rendere il Trentino davvero vitale, dinamico, competitivo.

La terza priorità riguarda una crescita sostenibile del terziario.
Il Trentino può distinguersi non solo per la qualità e la modernità dei suoi servizi, ma anche per la responsabilità sociale e l’attenzione all’ambiente e alle comunità locali.

Dobbiamo rafforzare il Marchio Trentino, perché sia garanzia di serietà, sostenibilità e identità territoriale.
In questa direzione, il percorso ESG, avviato con visione dall’Assessore Spinelli, dal suo dipartimento e da Trentino Sviluppo, è un punto di riferimento da sostenere e accompagnare con attenzione.
Può fare del nostro territorio un modello nazionale di innovazione e sostenibilità.
Un Trentino moderno, responsabile, e per questo — soprattutto per i giovani — un luogo ideale per vivere, lavorare e costruire il proprio futuro.

Tre priorità, un unico obiettivo: dare al terziario trentino nuove energie, nuove competenze e nuove prospettive di crescita, coltivando la cultura del cambiamento.

Queste priorità devono diventare un impegno collettivo. Una nuova alleanza di comunità.
Unire le forze di scuola, università e imprese per costruire ed adeguare percorsi di formazione che preparino i giovani non solo a entrare nel mondo del lavoro in modo efficace, ma a diventare i nuovi imprenditori del terziario.
Per formare nuove competenze.
Per far crescere nuove generazioni di imprenditori.
Per accompagnare le imprese verso la cultura del cambiamento e dell’innovazione.

C’è però un presupposto fondamentale, senza il quale ogni impegno rischia di essere vano: la sicurezza.
Vogliamo ribadirlo con chiarezza: è necessario che cittadini e giovani si sentano al sicuro, e che imprese e lavoratori possano operare serenamente, soprattutto nei centri urbani più esposti.

Confesercenti continuerà a collaborare con istituzioni e forze dell’ordine, che ringraziamo per il loro impegno quotidiano, spesso in condizioni difficili. Rinnoviamo l’invito a imprenditori e cittadini a denunciare sempre: è il primo atto concreto di collaborazione con le forze dell’ordine, il primo mattone della legalità.

Sicurezza, legalità, coesione.
Sono il patrimonio comune da ritrovare, consolidare e difendere ogni giorno.

Per riuscirci servono nuove alleanze, forti e responsabili.
Alla Giunta provinciale chiediamo di investire con coraggio, adottando politiche che guardano lontano:alle giovani generazioni, alle giovani coppie e famiglie, alla natalità, alla formazione e all’innovazione.

All’Università di Trento chiediamo di costruire un dialogo stabile e reciproco con il mondo del terziario.
Non solo per trasferire conoscenza e cultura verso le imprese, ma anche per portare dentro le aule universitarie – e perché no, anche nelle scuole –le esperienze, i bisogni e le testimonianze delle piccole e micro imprese che animano il nostro territorio.

È da lì che dobbiamo ripartire: dal contatto con la realtà, dal valore del fare, dall’incontro tra saperi e lavoro.

Alle imprese chiediamo di investire sulle persone, di avere il coraggio di sperimentare nuove soluzioni, e imparare a collaborare, a fare rete, perché solo insieme, soprattutto i piccoli, saranno più forti.

La parola chiave è una sola: innovare per restare comunità. Una comunità accogliente, attrattiva, moderna, vitale.

Mauro Paissan
Presidente Confesercenti del Trentino

 

 

 

 

 

 

 

 

Archivio

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE QUESTI ARTICOLI