Il Trentino corre nei servizi, ma paga la frenata dei mercati esteri.
Paissan: “Crescono le imprese trentine, ma il calo dell’export è un campanello d’allarme”
L’indagine congiunturale della Camera di Commercio di Trento relativa al secondo trimestre 2025 ci restituisce un quadro in chiaroscuro. Se da un lato il fatturato complessivo delle imprese trentine segna un +1,5% rispetto allo scorso anno, con buoni risultati nei servizi alle imprese (+9,5%) e nell’edilizia (+6,8%), dall’altro emerge con forza la fragilità dell’export, che registra un calo del 6,8%.
La flessione del manifatturiero (-1,4%) e del commercio all’ingrosso (-0,6%), penalizzati dalla debolezza tedesca e dalle tensioni commerciali internazionali, ci ricorda nuovamente che la nostra economia è esposta a fattori esterni su cui non abbiamo controllo diretto.
Riteniamo che questa fase vada affrontata con uno sguardo duplice. Da un lato, occorre sostenere i settori oggi più dinamici – servizi, edilizia, turismo – accompagnandoli con politiche mirate a consolidarne la crescita.
Dall’altro, è necessario predisporre e rafforzare politiche e strumenti che aiutino le imprese più esposte alla crisi dell’export a diversificare mercati, innovare prodotti, investire in qualità e digitalizzazione.
Non va dimenticato il terziario: commercio, servizi e turismo restano fondamentali nella nostra economia. Se da un lato i trasporti crescono (+1,1%), dall’altro il commercio al dettaglio cala del 2,6%, ulteriore segnale di difficoltà nei consumi interni e di un tessuto di prossimità che rischia di perdere ancora terreno.
La sfida è chiara: costruire un Trentino capace di reagire ai venti esterni, valorizzando i suoi punti di forza e sostenendo chi oggi è più vulnerabile.
Innovazione, reti d’impresa, accesso al credito e formazione saranno le leve decisive.
Solo così potremo trasformare i segnali di crescita in uno sviluppo stabile e diffuso, capace di generare benessere per le imprese e per la comunità.
Mauro Paissan
Presidente Confesercenti del Trentino
