Crescita ferma, fiducia da ricostruire.
“Famiglie, giovani e imprese: la fiducia si ricostruisce partendo dai territori”.
I nuovi dati dell’Istat confermano una realtà che Confesercenti denuncia da tempo: l’economia italiana resta inchiodata alla crescita zero.
Nel terzo trimestre il PIL non ha recuperato la flessione dei mesi precedenti e, sebbene la fiducia dei consumatori mostri un lieve miglioramento, non si traduce ancora in una vera ripresa della spesa.
La stagnazione si fa strutturale: crescono le costruzioni, ma l’industria arretra e i servizi rallentano.
L’inflazione in calo – ormai stabilmente sotto il 2% – è un segnale positivo, ma non sufficiente a riattivare la domanda interna. I salari reali restano inferiori ai livelli pre-inflazione e la crescita occupazionale riguarda in larga parte lavoratori più anziani.
È su questo che la prossima legge di bilancio dovrà intervenire con decisione: sostenere i redditi, ridurre il costo del lavoro e rilanciare gli investimenti. Come ha sottolineato Confesercenti Nazionale, senza misure espansive mirate si rischia di compromettere anche le previsioni di crescita per il 2026.
Il nodo della fiducia
Più che di recessione, oggi l’Italia soffre una mancanza di fiducia.
Le famiglie rinviano spese importanti, le imprese pianificano con prudenza e il mercato interno fatica a ritrovare dinamismo.
La fiducia si costruisce solo quando politica economica e territori agiscono nella stessa direzione: meno burocrazia, più semplificazione, più investimenti che arrivino davvero alle comunità.
La prospettiva trentina
Anche in Trentino (Alto Adige) la fotografia non è diversa.
Il turismo ha tenuto, ma i consumi locali restano deboli e il commercio di prossimità vive una fase di forte selettività: crescono le realtà che innovano, ma molte altre faticano a reggere la domanda stagnante e i costi operativi.
La Provincia autonoma di Trento può e deve promuovere una “manovra territoriale per la fiducia”, su tre direttrici concrete:
- Sostegno alle giovani generazioni e alle famiglie, con misure per l’occupazione stabile, la conciliazione vita-lavoro e il ricambio nelle imprese;
- Incentivi ai consumi locali e al turismo di prossimità, attraverso campagne coordinate e strumenti economici che favoriscano la spesa sul territorio, valorizzando centri urbani, borghi e reti di imprese che animano le economie di comunità;
- Investimenti nella transizione digitale e sostenibile del commercio e dei servizi, accompagnando le imprese nella modernizzazione dei processi e nella certificazione ESG.
La crescita si costruisce dove le persone vivono e lavorano: nei negozi, nei borghi, nelle imprese che ogni giorno tengono vivo il territorio. Ripartire da qui significa restituire all’Italia un modello di sviluppo concreto, sostenibile e fondato sulla fiducia.
Mauro Paissan
Presidente Confesercenti del Trentino



