I dati di questi ultime settimane mostrano un significativo e prevedibile aumento, quasi un raddoppio, delle vendite on line. Questo dimostra che le Aziende puntano sempre più sulla vendita sul web.
Proviamo ad estendere questo ragionamento in un campo e in settori che ad oggi si son tenuti fuori, per natura e dimensioni, da questa partita: le piccole e micro imprese. Proviamo in sintesi a rispondere alla domanda “E-commerce per le piccole imprese: si o no ?”
Lo scenario in cui le imprese si ritroveranno a operare, tutte senza esclusioni e di praticamente ogni settore, sarà totalmente diverso. Un cambiamento senza precedenti, perché l’esperienza che stiamo vivendo in questi mesi di pandemia, ha cambiato le nostre vite di cittadini e imprenditori.
Quando l’emergenza sanitaria del coronavirus ( covid-19) sarà terminata e riaccenderemo il motore delle nostre vite e delle nostre aziende, noi saremo profondamente cambiati. E con noi, segnati da questi eventi, sarà cambiato il territorio in cui viviamo, il mercato in cui operiamo: come professionisti o imprenditori. In realtà tutto il mondo sarà cambiato: prima occupato nel fronteggiare la minaccia a livello sanitario, dopo a trovare soluzioni in risposta alla crisi economico- finanziaria che ne deriva.
La nostra capacità di re-inventare attività d’impresa e professionali, di innovare anche piccole e micro realtà aziendali, di trasformarsi per intercettare il cambiamento intorno a noi, sarà determinante per dare sostanza ed efficacia nella risposta alla crisi. E questa capacità di cambiare sarà importante nella risposta ai problemi a cui tutti andremo incontro nell’immediato futuro, proprio e maggiormente per le micro e piccole imprese.
I processi di innovazione tecnologia e di digitalizzazione saranno fondamentali e lo saranno per tutti, anche i più piccoli. Il tempo dell’attesa è finito, serve rapidità nel cambiare passo e nell’ efficientamento delle imprese anche in questi aspetti.
Sarà importante per i piccoli commercianti, per il mondo della ristorazione, ma anche per quello dei servizi e più in generale se si parla di tecnologia e innovazione, direi per tutto il mondo produttivo.
Fra i tanti fattori di cambiamento e innovazione vorrei invitare a riflettere, principalmente su due:
1. E-commerce, quindi vendita on line;
2. La “consegna a domicilio” spesso legata al primo, ma che potrebbe rappresentare un elemento fortemente innovativo e quindi non solo legato alla vendita on line, in molti settori ( almeno per le piccole attività ). A mio avviso il mercato in futuro si aspetterà questo.
1. L’ e-commerce.
E’ un fenomeno di cui si parla ormai da anni ed è sempre stato considerato, fino ad oggi, una minaccia ( in realtà anche a ragione nella sostanza) per le piccole attività commerciali tradizionali: quelle dei negozi locali delle nostre città e del territorio, spesso attività storiche, familiari.
Per queste piccole realtà imprenditoriali, la formula che già da tempo ho avuto modo di suggerire è quella ibrida; un negozio fisico che mantiene il proprio spazio di contatto tradizionale con la propria clientela, quindi un riferimento fisico vicino che per tanti consumatori risulta ancora importante, ma che integra la propria vetrina di prodotti e la propria formula di vendita al mercato , con un e-commerce.
L’obiettivo evidentemente non può essere quello di contrastare le grandi realtà nazionali o internazionali della vendita on line.
La formula ibrida ha uno scopo differente: vuole disegnare un nuovo perimetro d’azione per le piccole attività. Attraverso un “e-commerce di prossimità” mantengono un filo diretto con la clientela tradizionale offrendo un servizio e un’opportunità in più di scelta per i propri acquisti.
Nel fare questo attraverso la visibilità derivante da questo attività on line potranno intercettare più facilmente nuovi potenziali clienti ( quelli più smart), ingaggiarli on line e magari portarli nel tempo anche nel proprio spazio fisico (negozi). Quindi unendo in questo modo il vantaggio della possibilità di acquisto on line, con l’elemento di contatto e relazione umana, quello straordinario e insostituibile fattore che rende uniche le piccole attività dei centri storici cittadini o di paese.
Naturalmente questo richiede una valutazione prima ( non esiste una formula universale ) e un “progetto” poi. Qualsiasi attività funziona, anche on line, se il sito web è fatto in modo corretto, adeguatamente indicizzato e quindi rintracciabile, e se abbiamo una precisa strategia di marketing e quindi adeguatamente promossa. Serviranno investimenti: molti sono spaventati dall’investimento economico, ma non è necessariamente così alto. Servirà programmazione e, come sempre, la cosa più importante: sapersi mettere in discussione e disponibilità ad affrontare il cambiamento.
2. La “consegna a domicilio”.
Ne parlo perchè è un servizio naturalmente correlato alla vendita on line di cui abbiamo parlato prima, ma ritengo che ci siano dei margini di ulteriore e maggior utilizzo più in generale.
La consegna a domicilio è un servizio che è, per ovvi motivi e nel limiti del consentito, esploso in queso particolare periodo. In realtà il mercato si stava già muovendo in tal senso anche prima dell’arrivo della crisi pandemica. Il covid-19 ha solo accelerato per necessità la diffusione di questa tipologia di servizi sul mercato per un particolare bisogno dei consumatori.
Così come per l’e-commerce per molte piccole attività d’impresa anche l’integrazione della propria offerta con questo servizio dovrebbe essere seriamente valutata o per chi è già in movimento, rafforzata.
“Il mondo è cambiato. Barricarsi dietro l’ abbiamo sempre fatto così non è la risposta giusta e il mercato nel medio termine non l’accetterà.
La risposta a questa crisi per le piccole imprese passa inevitabilmente attraverso un ripensamento, un cambiamento anche radicale.
Commercio, ristorazione, turismo, formazione, insegnamento e molti altri: la digitalizzazione sarà uno strumento determinante per tutti, nessuno escluso.”
Mauro Paissan | Main Partner e fondatore Paissan Group
Responsabile area Sviluppo & Comunicazione