COMMERCIO: LA CRISI DEL SETTORE IN TRENTINO e LA DESERTIFICAZIONE DEI PICCOLI COMUNI.
Non è immune neanche il #trentino da un processo progressivo quanto preoccupante che sta desertificando i piccoli Comuni: attività e servizi essenziali stanno scomparendo devitalizzando territori e centri più piccoli o periferici.
Come evidenziato dai dati elaborati dall’Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio di Trento, tra il 2010 e il 2023, il settore del commercio al dettaglio in sede fissa in Trentino ha perso 764 unità, passando dai 5.997 negozi del 2010 ai 5.233 di fine 2023. Di questi 764, nell’ultimo anno sono stati 134 gli esercizi commerciali a chiudere.
Le tipologie di attività più colpite da questo fenomeno sono state quelle dell’ abbigliamento (-127 unità dal 2010), di ferramenta-vernici-vetro piano e materiali da costruzioni (-103), prodotti tessili (-90) e di giornali-articoli di cancelleria (-85). In calo progressivo anche il settore dei benzinai, la cui crisi in termini di numeri indebolisce tra l’altro il nostro territorio anche in un’ottica turistica.
A crescere in pratica, nell’ultimo decennio, solamente il settore medicinali (+43 unità), di prodotti alimentari in esercizi specializzati (+34) e di articoli medicali e ortopedici (+27). Al di fuori del contesto di commercio tradizionale in sede fissa, a fine 2023 erano 851 le imprese attive in provincia di Trento: 407 di commercio ambulante (nel 2010 erano 728 ) e 294 al commercio on-line ( nel 2010 erano 55 ).
Sebbene la crisi del commercio non risparmi neppure i centri più popolati della provincia di Trento (Trento e Rovereto in primis ), è evidente che a pagarne le maggiori “spese” rispetto a questa dinamica sono e saranno i piccoli comuni ed i luoghi periferici. In questo modo saranno sempre meno attrattivi in chiave turistica ed economica, ma saranno ancor meno interessanti per lavoratori, famiglie e residenti della nostra comunità.
Non possiamo continuare a investire e preoccuparci solo delle attività direttamente legate all’area Turismo: è vero che rimane una gamba fondamentale per la nostra economia, ne siamo consapevoli e non è certamente in discussione, ma da solo non può bastare. L’offerta turistica e l’attrattività del territorio dipenderanno anche dalla capacità del sistema di preservare e rilanciare un settore strategico come quello del commercio ( in tutte le sue forme ) e dei servizi.
Come più volte detto nel recente passato, la nostra provincia ha bisogno di una visione più ampia ed aperta per il proprio futuro: bene investire sul Turismo, possibilmente sempre più di qualità, bene sostenere i prodotti del nostro territorio ed il comparto agricolo, ma altrettanto bisogna lavorare per rafforzare e sostenere il comparto industria ed i processi di internazionalizzazione, così come sul rilancio di tutto il commercio. Serve per un’economia più forte, serve alla nostra comunità.
Il commercio, e quello di vicinato in modo particolare, va tutelato senza ulteriori esitazioni e perdite di tempo; serve un’azione di forza con misure straordinarie. Siamo una Provincia Autonoma: dobbiamo puntare su iniziative, se non su una Legge ad Hoc, di salvataggio e rilancio per questo settore.
Mauro Paissan
Presidente Confesercenti del Trentino
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