Sicurezza, il presidente Paissan incontra il commissario del Governo Petronzi
Incontro ufficiale di Confesercenti del Trentino sul tema della microcriminalità e dei fenomeni di degrado sociale.
Si è svolto recentemente un incontro ufficiale fra il presidente di Confesercenti del Trentino, Mauro Paissan, e il nuovo Commissario del Governo per la provincia autonoma di Trento, Giuseppe Petronzi, da poco insediatosi nel capoluogo trentino. È stato un incontro cordiale quanto schietto, dall’ approccio diretto e pragmatico da entrambi condiviso e capace di andare da subito oltre le formalità e di concentrarsi immediatamente sulla sostanza e su comuni obiettivi.
“I casi di microcriminalità – ha affermato Paissan durante l’incontro – sono sempre più frequenti, ma da qualche mese l’escalation è preoccupante: furti, spaccate, aggressioni alle attività economiche della città di Trento sono all’ordine del giorno. C’è paura e insicurezza, senso di smarrimento, “solitudine” e impotenza se non già rassegnazione, di fronte all’involuzione di questo Problema: il fenomeno è da arginare e contrastare in modo risoluto. Vi sono attività della città di Trento che sono state vittima ripetutamente di episodi di microcriminalità e da alcuni dei nostri associati ci è stato riferito che nonostante gli investimenti fatti in sistemi di video-sorveglianza, le spaccate e tentativi di furto non sono cessati. Un segnale indubbiamente sconfortante, ma che in nessun modo deve portarci alla resa”.
Paissan, a nome degli esercenti e in tutela delle attività economiche e di tutti i collaboratori e lavoratori che in esse operano, ha portato all’attenzione del Prefetto Petronzi la situazione, chiedendo che non solo non venga abbassata la guardia, ma vengano adottate misure incisive e concrete per contrastare e prevenire i fenomeni di criminalità e microcriminalità attraverso una sempre maggiore collaborazione tra le diverse istituzioni direttamente coinvolte: Prefettura, Questura, Carabinieri, Polizia locale e amministrazione provinciale e quelle comunali.
Tra gli episodi criminali alle attività economiche della città di Trento, si ricordano l’aggressione all’imprenditore di San Donà, rapinato mentre svolgeva la sua attività; la rapina a Federico Rigotti, dirigente Fiepet, aggredito in città; i numerosi episodi di spaccio e violenza nella zona della Portela e di Santa Maria.
“Negli ultimi mesi – ha detto Paissan – abbiamo assistito ad un aumento di reati come furti, scippi, episodi di disordine e degrado sociale legati allo spaccio di droga, che generano sempre più allarme e preoccupazione nella popolazione e coinvolge sempre di più anche gli operatori economici del nostro territorio, piccoli esercenti ma non solo, ed i loro collaboratori e lavoratori. Quello della microcriminalità è un fenomeno che va tempestivamente arginato, altrimenti rischiamo di perdere il controllo della situazione. La sicurezza, reale e percepita, è un fattore fondamentale che va assicurato e garantito alla nostra comunità. Un fattore indispensabile per mantenere il Trentino quale luogo ideale in cui vivere, territorio ospitale e terreno fertile in cui investire e sviluppare Impresa. È una ferita che si sta allargando sempre più, una minaccia alla sicurezza dei cittadini ed agli operatori economici, e al senso di tranquillità che da sempre caratterizza e qualifica il Trentino come luogo ideale in cui vivere e soggiornare”.
Un tema e un problema lontano dall’essere risolto considerato che risulta altrettanto preoccupante il senso di rassegnazione che Confesercenti rileva in molti cittadini e negli associati. “Il rischio – ha sottolineato il presidente di Confesercenti – è quello di arrendersi all’idea che questo problema si trasformi in ordinario, accettandolo semplicemente come una normale evoluzione dei tempi e della società. Prenderne atto come una componente del cambiamento della società è una cosa, anche realisticamente sensata, alzare bandiera bianca è tutt’altra cosa. La città di Trento e la comunità trentina in generale non devono arrendersi, men che meno accettando come giustificazione il fatto che in altri territori le cose vadano peggio”.
Secondo gli ultimi dati Ispat, in Trentino i delitti contro la persona denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria sono passati da 1.527 nel 2004 a 1.217 nel 2022. E se da un lato, i delitti contro l’incolumità e la libertà individuale (percosse, lesioni, violenze sessuali) sono aumentati di un centinaio; dall’altro i reati contro il patrimonio (furti, rapine, estorsioni) sono calati da 11.983 a 8.590.
“Quando si parla di criminalità, tendo a sfuggire a narrative estreme, sia in negativo che in positivo – è stato il recente commento del Commissario del Governo di Trento, Prefetto Giuseppe Petronzi. Tutto va affrontato nella consapevolezza della realtà, che presenta le sue criticità, e della sensibilità, centrale, del cittadino. Alcuni indici positivi, per esempio, potrebbero essere letti come incoraggianti, tipo il recente arresto dell’autore di più reati in danno di esercizi commerciali. Ciò è, senza dubbio, un segnale positivo, testimonianza dell’efficace lavoro delle forze dell’ordine. Reputo comunque essenziale non cedere a tentazioni ottimistiche. Il tema del contrasto al crimine rimane per noi centrale ed è importante mettersi sempre in discussione. Purché sia un confronto costruttivo che parta dalla oggettività dei fatti e della loro analisi.
Continueremo a profondere il massimo impegno e, se ci sarà da modulare qualche intervento, lo faremo. È vitale mantenere alta l’attenzione e non subire la fascinazione di alcuni risultati tanto positivi quanto effimeri. È quindi necessario rafforzare ulteriormente gli strumenti di sicurezza, affinché la riduzione dei reati non sia un episodio isolato, ma l’inizio di un miglioramento costante e duraturo per tutta la comunità.”
Paissan ha dunque raccolto le rassicurazioni del commissario Petronzi che con sincera determinazione ed altrettanto senso di responsabilità ha garantito il massimo impegno per trovare insieme soluzioni concrete e alta l’attenzione.
Il confronto si è concluso rimandando ad un prossimo step, dopo il periodo estivo, il ragionamento sul tema della sicurezza per le attività economiche locali. “Le forze di Governo e dell’Ordine possono contare sulla collaborazione anche di Confesercenti e dei suoi rappresentanti, perché la collaborazione costruttiva rimane fondamentale per poter dare risposte efficaci – ha concluso Paissan -. Raccogliamo lo stimolo e la considerazione del Commissario Petronzi che ci trova perfettamente d’accordo e che condividiamo pienamente: è vero che i problemi di microcriminalità ci sono e per i principali centri, e più in generale per la popolazione della provincia di Trento, sono sentiti ed impattanti, ma dobbiamo anche ricordare di non fare di tutt’erba un fascio. Dobbiamo rammentare che il vero problema sono e rimangono i criminali e le loro azioni. Le forze dell’ordine i problemi provano a risolverli per garantire a tutti la massima sicurezza possibile. Ad oggi il problema rimane una criticità e non si è trovata una soluzione, ma l’impegno di chi è responsabilmente attivo nel contrasto ai fenomeni di criminalità rimane massimo. Solo di qualche giorno fa, l’arresto da parte della polizia a Trento del ladro seriale che colpiva gli esercizi commerciali e di ristorazione del centro”.
Mauro Paissan
Presidente Confesercenti del Trentino
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