Stabilità politica e crescita delle imprese: perché la continuità è la prima infrastruttura del Paese

Dic 7, 2025 | Blog, Confesercenti

Stabilità politica: la prima infrastruttura per la crescita delle imprese

 

Ci sono momenti in cui i dati raccontano più delle parole. La recente revisione al rialzo di Moody’s non è un premio, ma un segnale: quando la politica mantiene la rotta, l’Italia diventa più credibile, i mercati reagiscono e il costo del debito scende. È una lezione semplice, spesso dimenticata: la stabilità non è un vantaggio per la politica, è un beneficio per il Paese.

I numeri lo dimostrano. Rendimenti BTP al 3,45%, spread a 75 punti, una prospettiva di risparmio tra i 15 e i 20 miliardi nel 2026. Sono cifre che non appartengono alla finanza astratta. Per le imprese – soprattutto per quelle che operano nei territori – significano accesso più facile al credito, investimenti possibili, programmazione che torna affidabile.

Le piccole e medie imprese italiane continuano a sostenere il Paese con produttività, innovazione e capacità di adattamento. Nel Nord Est e in Trentino questa forza è ancora più evidente: filiere che esportano, distretti che competono, imprese familiari che crescono nel tempo. Ma nessuna impresa può correre se il contesto politico alimenta incertezza.

La stabilità non sostituisce le riforme. Le rende possibili.

Perché un Paese che cambia Governo ogni anno non ha il tempo di impostare una politica industriale, una strategia sulla formazione, un piano credibile sulla produttività. La discontinuità genera sfiducia e la sfiducia ha un costo. Per tutti.

Il rapporto debito/PIL al 138% ci impone responsabilità, non slogan. E chi governa oggi, a Roma come nelle autonomie territoriali, ha un compito chiaro: costruire continuità, programmare nel medio periodo, evitare che i giochi di palazzo pesino sull’economia reale. Ogni punto di spread in più è un freno agli investimenti, ogni incertezza politica è una tassa invisibile sulle nostre imprese.

La domanda che ci riguarda è semplice: vogliamo un Paese che discute, o un Paese che costruisce?

La risposta non si trova nei sondaggi. Si trova nei bilanci delle PMI, nelle scelte degli investitori, nell’impegno quotidiano di imprenditrici e imprenditori che generano lavoro e presidio territoriale.

Perché la stabilità non è mai solo una condizione. È un segnale.

E un Paese che dà segnali chiari cresce più veloce di un Paese che cambia direzione ogni volta che cambia il vento.

Mauro Paissan
Presidente Confesercenti del Trentino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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