Giovani e dinamiche in trasformazione: la sfida che ridisegna il futuro del Paese e del Trentino
“Venti anni di giovani in meno: un Paese che cambia volto e un Trentino chiamato a proteggere il suo capitale umano”.
Negli ultimi vent’anni, la fascia demografica italiana dei 25-34 anni ha segnato una flessione significativa: da oltre 8,6 milioni nel 2004 a circa 6,3 milioni oggi, una diminuzione che suggerisce non solo un calo numerico, ma una perdita di peso attivo nella struttura sociale e produttiva del Paese.
Da 6 milioni circa di occupati nella fascia 25-34 anni si è passati a circa 4,2 milioni, con l’incidenza fra i lavoratori totali scesa dal 27,1% al 17,8%. In parallelo, l’Italia registra una delle più alte quote di giovani NEET in Europa: circa 15,2%, rispetto alla media UE dell’11%.
Numeri di questa portata non sono semplici statistiche: sono la mappa di ciò che il Paese sarà nei prossimi vent’anni. E per territori come il Trentino, che hanno costruito il proprio modello sul capitale umano e sulla coesione sociale, sono un campanello che non possiamo ignorare.
In Trentino, questa crisi generazionale si traduce in una necessità di governare con ancora maggiore decisione tre leve:
Attrattività e ritenzione dei giovani, creando lavoro qualificato e prospettive di vita stabili.
Formazione e raccordo con il mondo produttivo, per accompagnare i giovani nella filiera del valore locale.
Valorizzazione della comunità e della socialità attiva, perché appartenenza e qualità della vita contano quanto le opportunità economiche.
Il terziario, commercio, servizi, turismo, è protagonista di questo sforzo.
Ogni impresa che assume un giovane, che offre un percorso di crescita, che investe nella continuità, è un presidio di comunità.
Ogni quartiere commerciale vivo, ogni bottega aperta, ogni servizio essenziale contribuisce a creare quell’ecosistema che trattiene le persone e le fa sentire parte.
Il futuro di un territorio non si misura solo dal numero dei giovani che ha, ma da quanti scelgono di restare perché qui vedono il proprio futuro.
La generazione dei 25-34 anni è la linfa della nostra economia e della nostra società. La sfida non è farla crescere solo numericamente, ma rendere ogni giovane protagonista: nella microimpresa, in bottega, in albergo, nella start-up. È un impegno che richiede visione, corresponsabilità e azione oggi.
Mauro Paissan
Presidente Confesercenti del Trentino



