Paissan (Confesercenti): “Inverno demografico: una sfida che interpella il futuro della nostra società”
Il recente Festival dell’Economia di Trento 2025 ha acceso i riflettori su uno dei temi più urgenti e strutturali del nostro tempo: il calo demografico. Una sfida silenziosa, ma dirompente, che sta modificando profondamente l’assetto sociale ed economico dei paesi sviluppati. A ricordarcelo, con autorevolezza, è stato il Premio Nobel per l’economia James Heckman, sottolineando come tutte le economie avanzate siano ormai ben al di sotto del tasso di sostituzione di due figli per donna. Un trend che, progressivamente, si sta estendendo anche a molte nazioni in via di sviluppo.
Non possiamo più permetterci di ignorare questa trasformazione epocale. I dati sono chiari e le conseguenze, in termini di sostenibilità dei sistemi di welfare, produttività, mercato del lavoro e coesione sociale, sono già tangibili. Serve un cambio di paradigma. È il momento di abbandonare logiche divisive e contrapposizioni ideologiche: il tema demografico deve diventare patrimonio comune e priorità condivisa dell’intero arco istituzionale, economico e sociale del Paese e, proprio in virtù della nostra speciale Autonomia, anche del Trentino Alto Adige.
Occorre un grande patto nazionale e locale – trasversale, inclusivo, lungimirante – capace di restituire centralità alla natalità e di sostenere in modo concreto chi desidera costruire un progetto di vita e di famiglia. Non bastano più i proclami né gli slogan da campagna elettorale. Servono misure strutturali, coordinate, durature. Serve visione.
Le cause del declino demografico sono molteplici e interconnesse: l’allungamento del percorso formativo, l’ingresso sempre più tardivo nel mondo del lavoro stabile, l’evoluzione dei ruoli di genere, le difficoltà legate alla conciliazione tra vita familiare e impegni professionali. A questo si aggiungono fattori economici, culturali e abitativi che rendono sempre più complessa la scelta di diventare genitori.
Tuttavia, esempi virtuosi non mancano. Alcuni Paesi europei stanno dimostrando che è possibile invertire la rotta attraverso strategie integrate: un welfare moderno e inclusivo, investimenti in servizi per l’infanzia, sostegno alla genitorialità, politiche abitative accessibili, promozione di una cultura realmente child-friendly. I dati lo confermano: gli incentivi economici isolati, privi di una cornice organica, hanno effetti limitati e non risolvono il problema alla radice.
Come Confesercenti del Trentino, riteniamo sia nostro dovere contribuire attivamente a questo dibattito. In occasione del nostro intervento in prima commissione sull’assestamento di bilancio provinciale, abbiamo ribadito e sottolineato l’importanza di questo tema. Il futuro delle imprese, del lavoro e dell’economia locale è strettamente legato alla vitalità demografica del nostro territorio. Se vogliamo garantire continuità generazionale, sostenibilità dei servizi e coesione sociale, dobbiamo investire oggi in un cambiamento culturale profondo.
Non si tratta solo di numeri o proiezioni statistiche. È in gioco il nostro domani: la capacità della nostra società di restare dinamica, inclusiva e competitiva. Per questo, facciamo appello a tutte le forze vive del territorio – istituzioni, imprese, associazioni, cittadini – affinché si apra una nuova stagione di responsabilità collettiva e impegno comune.
Solo così potremo affrontare con coraggio e visione una delle sfide più decisive del nostro tempo.
Mauro Paissan
Presidente Confesercenti del Trentino